domenica 10 aprile 2011

riciclaggio

toyota today tomorrow






La Direttiva Europea sulla gestione dei veicoli fuori uso (Direttiva ambientale 2000/53/EC) è stata adottata dal Parlamento e dal Consiglio Europeo il 18 settembre 2000, allo scopo di migliorare il riciclaggio e il recupero di veicoli fuori uso (ELV), e incrementare la performance ambientale di tutti gli operatori economici nella catena della lavorazione. Da allora, quasi tutti gli Stati membri dell’UE hanno approvato delle leggi che implementano questa direttiva.
Progettati per il riciclaggio
Allo scopo di semplificare il processo di smantellamento, Toyota ha creato un nuovo ‘Easy to Dismantle Mark’. Questa marcatura è riportata sulle parti del veicolo per indicare chiaramente determinati punti utili per lo smontaggio iniziale, come ad esempio le posizioni in cui è possibile separare agevolmente vasti elementi di resina e i punti in cui si possono praticare dei fori per far defluire il carburante. Le auto contengono pezzi di plastica che sono difficili da riciclare. Toyota ha quindi sviluppato una speciale plastica riciclabile denominata TSOP (Toyota Super Olefin Polymer), che può essere utilizzata per realizzare paraurti o altri componenti che possono poi essere riciclati più volte.

Ricambi verdi 
Batterie, pneumatici e filtri dell’olio sono tutti elementi che devono essere sostituiti nel corso del ciclo di vita di un veicolo. Toyota ha perciò ideato un sistema di raccolta degli scarti che raccoglie i componenti usati dai concessionari europei e li rimanda indietro per il recupero. Inoltre, i ricambi rigenerati Toyota attualmente disponibili comprendono compressori dell’aria condizionata, gruppi dello sterzo, teste dei cilindri, starter, trasmissioni automatiche, alternatori e kit per motore e frizione.

Sostanze dannose Il piombo, insieme con il mercurio, il cadmio e il cromo esavalente sono metalli pesanti che a lungo termine causano danni all’ambiente, se vengono interrati senza un adeguato trattamento. In linea con la Direttiva dell’Unione Europea dell’anno 2000 sui veicoli fuori uso, che limita l’uso di queste sostanze dannose (Substances of Concern - SoCs) nei materiali e nei componenti dei veicoli a partire dal 2003, Toyota ora usa molti componenti senza piombo e rivestimenti anticorrosione, sistemi d’illuminazione e commutatori senza mercurio, e materiali d’attrito e guarnizioni di motori privi di amianto. Essa non impiega le sostanze dannose neppure in diversi tipi di vernici e solventi.

La fine è un nuovo inizio

Toyota ha creato un apposito Centro Tecnico di Riciclaggio Auto in Giappone, dove vengono sperimentate nuove tecniche di smontaggio dei veicoli per il recupero. Questo ha comportato la costruzione di uno stabilimento operativo per il riciclaggio dei componenti automobilistici, che nel 2001 ha raggiunto l'intendimento di Toyota di sviluppare una tecnologia per un sistema commerciale mirato a raggiungere un’alta percentuale di recupero per i materiali dei componenti.

Una volta che le auto fuori uso europee sono state rottamate per estrarre i materiali utilizzabili, esse lasciano ancora 2 milioni di tonnellate di residui. Solitamente, questi rifiuti vengono interrati o bruciati negli inceneritori. Ma le Direttive Europee (ELV e quelle che regolano il trattamento dei rifiuti) attualmente in vigore limitano l’uso di questa soluzione.

In Giappone, Toyota ha sviluppato dei sistemi per usare alcuni prodotti a base di schiuma/espanso trovati nei veicoli per la realizzazione di prodotti fonoassorbenti riciclati. Grazie alle elevate caratteristiche qualitative del vetro dell’industria automobilistica, il vetro in polvere recuperato è riciclato e trasformato in piastrelle per pavimentazioni.

I residui sminuzzati che non possono essere riciclati possono tuttavia essere fusi e interrati, riducendo ancora una volta l’impatto ambientale dei veicoli sulle generazioni future.

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