Il reparto sportivo TRD della Toyota ha lanciato parti speciali per la nuova Supra.
APPENDICI IN CARBONIO - In passato la Toyota Supra è stata tra le auto preferite dai tuner per la sua robustezza e predisposizione all’elaborazione. Quasi in contemporanea con il debutto della nuova Toyota Supra la Toyota Racing Development (TRD) annuncia un primo kit estetico, disponibile al momento solo in Giappone, che ne personalizza l’aspetto. Il kit è composto da una serie di parti in fibra di carbonio per le alette ai lati del fascione anteriore, le appendici a forma di boomerang nelle fiancate, le bandelle sottoporta, i profili ai lati del fascione posteriore e lo spoiler posteriore. Le nuove parti conferiscono alla Toyota Supra un aspetto più grintoso che può essere ulteriormente enfatizzato dai cerchi forgiati di 19”.
IN GIAPPONE ANCHE 2.0 - La TRD non è intervenuta sulla meccanica della Toyota Supra, infatti la casa giapponese ha lasciato molto spazio per futuri miglioramenti ad opera degli elaboratori, proprio per rispettare la tradizione di questo modello. La Supra, che nasce su un pianale condiviso con la BMW Z4, è spinta da un motore turbo a benzina 3.0 con 6 cilindri in linea, che sviluppa 340 CV di potenza, 500 Nm di coppia e consente, grazie anche al cambio automatico a 8 rapporti, uno spunto da 0 a 100 km/h in 4,3 secondi. In Giappone, la Toyota Supra è disponibile anche con un motore più piccolo, un 4 cilindri 2.0.
I due costruttori annunciano lo sviluppo congiunto di un pianale per auto elettriche medie e grandi che darà origine a una suv per ciascuna marca.
UN PIANALE PER DUE MODELLI - Si amplia la collaborazione fra Toyota e Subaru, che lavoreranno a due nuovi progetti con l’intento di condividere i costi per lo sviluppo e migliorare quindi la redditività. I due costruttori uniranno le forze per realizzare un nuovo pianale destinato a future automobili elettriche di medie e grandi dimensioni. Il primo modello basato su questa ossatura sarà una suv elettrica dalle dimensioni compatte, che Toyota e Subaru proporranno con i rispettivi marchi. Il progetto farà tesoro dell’esperienza maturata dalla Subaru con il 4x4 e dalla Toyota con le ibride e le batterie.
LEGAME SOLIDO - Toyota e Subaru continuano la loro collaborazione (il 16,5% della Subaru è della Toyota) dopo il primo progetto congiunto che portò nel 2012 alla realizzazione della Subaru BRZ e della Toyota GT86, prodotte nella fabbrica di Gunma della Subaru. La notizia del nuovo accordo fra Toyota e Subaru arriva pochi giorni dopo l’intesa fra BMW e Jaguar Land Rover per una collaborazione simile: i due costruttori lavoreranno insieme per realizzare le auto elettriche di prossima generazione (. Ciò dimostra che gli accordi mirati allo sviluppo di tecnologie e nuovi modelli "green" saranno sempre più frequenti.
Credi nei tuoi sogni. Segui quel sogno.GIOCO DI SQUADRAAllearsi e mettere da parte la rivalità, per conquistare almeno una fetta di un mercato ampio ma anche ostile. La nuova generazione diToyota Yarissarà una Mazda2sotto mentite spoglie: anche leimmagini preliminari lo confermano. Non nuove a forme di cooperazione, Toyota e Mazda scelgono così di replicare in chiavehatchbackla stessa identita soluzione adottata per la precedente Yaris Liftback, nient'altro che la carrozzeria a tre volumi. In edizione2020e con specifiche espressamente rivolte almercato Usa, il Piccolo Genio debutterà la terza decade di aprile alSalone di New York 2019. A quando la versione per l'Europa?
YARIS MAZDA EDITION Per la Yaris "newyorkese", la produzione è in programma nello stabilimento messicano Mazda di Salamanca. Sarà propulsa inizialmente solo dal 1.5 benzina 106 cv ad alimentazione atmosferica (il cambio è un automatico a 6 marce), ma è da scommettere che la gemella destinata al Vecchio Continente aprirà il cofano anche a un powetrain ibrido, fiore all'occhiello del Gruppo. Altre featuressono i cerchi in lega da 16 pollici offerti di serie sin dall'allestimento LE (XLE il nome dello step più ricco), così come retrocamera di parcheggio, ingresso keyless, predisposizione Apple CarPlay ed Android Auto e frenata automatica di emergenza. Si accennava alle somiglianze con sorella Mazda2, evidenti all'esterno, ancor più lampanti in abitacolo: lo stesso display centrale a sbalzo da 7 pollici, lo stesso comando a rotella. Attendiamo maggiori dettagli per i mercati a noi più familiari.
Una gamma di veicoli elettrificati presentati al Salone di Shanghai da Toyota. C-HR deriva dalla C-HR ibrida già nota al pubblico.
Il gruppo Toyota, azienda specializzata in veicoli ibridi, ha svelato a Shanghai l’auto C-HR, veicolo elettrico con tecnologia plugin che sarà prodotto in Cina ed è frutto di una joint venture tra GAC-Toyota e FAW-Toyota.
Dieci i modelli previsti nel corso del 2020 per i diversi mercati; in Europa offerti nelle varianti con motore termico e full hybrid. Gli strumenti base prevedono a piattaforma TNGA (Toyota New Global Architecture) che permette di unire il design alle prestazioni, ospitando il pacco batterie sotto il pavimento.
Non sono molti i particolari al momento noti. Il motore elettrico è ad ogni modo sull’anteriore, così come la trazione. Le batterie sono integrate nel pianale.
Le linee restano simili alla C-HR ibrida già nota al pubblico ma cambiano gli allestimenti; per gli interni è prevista strumentazione tutta digitale e configurabile.
L’obiettivo del gruppo su lungo periodo (2030) è arrivare ad un volume annuo di veicoli elettrificati (ibride ed elettriche) di oltre 5,5 milioni.
Il concept RHOMBUS – vista esterna e interni
A Shanghai, oltre all’ anteprima della C-HR plugin, il produttore ha presentato anche il concept Rhombus, sviluppato dal centro di ricerca e sviluppo cinese della Casa e che vede l’uso della figura geometrica del rombo per la disposizione dei sedili, con il guidatore collocato al centro, vicino all’asse anteriore, e i passeggeri sui lati.
Dopo 15 anni di assenza nel mercato del Vecchio Continente, ritorno in Europa la berlina Toyota Camry, in una nuova “veste” con motorizzazione ibrida.
Un vero “evergreen” della Casa giapponese. Basti pensare che la berlina a tre volumi Camry, presentata nel 1982 e ora giunta all’ottava generazione, ha collezionato oltre 19 milioni di unità vendute in 100 Paesi del mondo. E con 700.000 unità vendute ogni anno, il modello rimane la berlina di segmento D/E più venduta al mondo ancora nel 2018.
Meccanica. La nuova Camry Hybrid, reintrodotta in Europa occidentale, dispone di un motore 2,5 litri benzina aspirato accoppiato all’elettrico una potenza combinata di 218 cavalli, con emissioni di CO2 pari a 119 g/km (standard WLTP) e consumi nel ciclo combinato di 4,3 l/100 km.
L’accelerazione 0-100 km/h in 8,3 secondi, la velocità massima di 180 km/h. Il nuovo sistema Toyota Hybrid include il cambio CVT Shiftmatic che permette al conducente, tramite una leva sulla consolle centrale, di emulare il brio e il divertimento alla guida assicurato da un convenzionale automatico a 6 marce.
Dentro l’abitacolo alcune soluzioni stilistiche tradizionali con qualche tocco di personalità (basti osservare le linee della console centrale) e un elemento-chiave dell’intera progettazione: comodità mista a funzionalità. Esempi? I sedili della seconda fila che si possono reclinare nel rapporto 60:40 oppure 40:20:40; l’head-up display che proietta le principali informazioni di guida nel campo visivo del conducente da ben 10’’; il display da 7’’ nel cruscotto e quello da 8’’ touch nella console centrale; climatizzatore a tre zone; impianto audio JBL Premium Sound System (su richiesta) con 9 altoparlanti; ricarica wireless per smartphone.
Ricca la gamma di dotazioni in fatto di sicurezza attiva, che comprende, tra gli altri, i sistemi pre-collisione con rilevamento pedoni, il mantenimento della corsia e il cruise control adattivo, il sistema di monitoraggio delle auto che sopraggiungono posteriormente. Molti, dunque, dei noti sistemi della famiglia “Toyota Safety Sense”.
La Toyota e la agenzia di esplorazione spaziale giapponese Jaxa intensificano gli sforzi per lo sviluppo di un veicolo per il trasporto dell’uomo sulla luna.
10.000 KM DI AUTONOMIA - La Jaxa (Agenzia di esplorazione aerospaziale giapponese) e la Toyota hanno annunciato il loro accordo di collaborazione ad un progetto finalizzato all'esplorazione spaziale internazionale. Il primo passo consiste nel dare una vigorosa accelerata allo studio congiunto, avviato a maggio 2018, per lo sviluppo di un rover elettrico pressurizzato (un veicolo adibito al trasporto dell’uomo su corpi celesti) dotato di celle a combustibile. Oltre ad essere capace di emettere quantità molto ridotte di sostanze nocive, come il particolato, un veicolo dotato di questa tecnologia permetterebbe di ottenere energia elettrica senza la necessità di alcun processo di combustione; sarebbe l’ideale per le attività di esplorazione sulla superficie lunare, poiché con una quantità limitata di energia è in grado di garantire una autonomia di 10.000 km.
PRONTO ENTRO IL 2029 - Il rover della Jaxa e della Toyota (nei disegni di questa pagina)ha una lunghezza di 6 metri, una larghezza di 5,2 metri ed una altezza di 3,8 metri; dovrebbe essere in grado di ospitare due persone (in caso di emergenza, 4 persone) in uno ambiente il cui volume è stimato in 13 metri cubi. Si tratta di un progetto molto ambizioso, anche in considerazione delle particolari condizioni che il veicolo dovrà affrontare sulla superficie lunare, tra cui la forza di gravità (un sesto rispetto alla Terra), le temperature estremamente rigide e le radiazioni a cui il pianeta è esposto. Tuttavia, la Jaxa prevede di concludere lo sviluppo del rover entro il 2029 e di avviare la missione lunare entro il 2030
Nella classifica delle macchine a bassa emissione di CO2 nel 2018, il modello firmato dalla Casa giapponese non ha rivali
Guidare un’ibrida significa guidare bene e inquinare meno; la presenza di vetture ad alimentazioni alternative sta interessando, ultimamente, anche il mercato dell’usato. Un trend per molti automobilisti che, nel 2018, hanno scelto auto ibride anche perché sempre più comode, affidabili e vantaggiose. Un noto motore di ricerca ha stilato la classifica delle auto a bassa emissione di CO2 più apprezzate dagli automobilisti; spicca, su tutte, il marchio Toyota. La Toyota Prius è l’auto meno inquinante, rappresenta il modello ideale e si discosta dal diesel o benzina non solo per la propulsione ibrida, ma anche perché si tratta di una vettura dalla guida fluida e molto silenziosa.
BERLINA ECOLOGICA. Il progetto Prius nasce nel 1997 con l’idea di mettere su strada un’auto che non avesse altra alimentazione se non quella ibrida, e negli ultimi vent’anni è cresciuta notevolmente, cambiando sempre più spesso forma e pelle ma restando ancorata ai suoi principi e punti di forza: fare un’auto che rispettasse l’ambiente, che fosse innovativa, piacevole da guidare, una berlina ecologica. Oltre la brillante gestione dell’energia, si puntava alla creazione di una vettura che avesse lo spegnimento automatico con l’auto ferma e il sistema di frenata rigenerativa; quest’ultima riguarda il recupero delle energie in frenata, ovvero recuperare e rendere riutilizzabile l’energia sprecata durante la guida in fase di rallentamento. Una rivoluzione eccezionale che interessa l’energia elettrica sempre e in continua evoluzione.
PROGETTI. La Prius vanta, inoltre, un design sportivo, una struttura aerodinamica, con le linee discendenti che la distinguono, sicuramente molto diversa dagli altri modelli della casa automobilistica giapponese. Nel tempo il marchio Toyota ha sviluppato diversi modelli, con caratteristiche e prezzi diversi per rispondere alle esigenze di tutti gli automobilisti. Massima attenzione anche a passeggeri e chi è alla guida; Prius ha un sistema di sicurezza ideato sempre in prospettiva di una macchina che sfiorasse la perfezione e che se non l’ha ancora raggiunta, lo farà presto. Non solo un modello ecologico dal design innovativo, ma anche un’esperienza di guida piacevole: in città non è possibile toccare elevate velocità, quindi compito della Prius era, e lo è tutt’oggi, garantire calma e silenziosità agli automobilisti con l’emissione di CO2 dimezzata. Aspettarsi da un’ibrida le prestazioni di una sportiva non è ancora del tutto plausibile, ma la casa automobilistica giapponese sta studiando evoluzioni della vettura sempre più sviluppate e innovative in direzione delle prestazioni su strada.
I giapponesi puntano sulla full-hybrid dinamica per sfondare nel segmento delle C-SUV Premium
di Junio Gulinelli -
La chiamano ‘urban crossover’, ma la nuova Lexus UX è una sport utility compatta, completa e dalla personalità multipla. Non solo un’auto per la città, insomma. È la scommessa del brand giapponese nel competitivo e inarrestabile segmento delle C-SUV, dove dovrà vedersela con le altre Premium Audi Q3, BMW X2 e Mercedes GLA(o Infiniti QX per restare in Giappone).
Tanto per cominciare una cosa fondamentale: è la prima Lexus costruita sulla nuova piattaforma globale GA-C (che a sua volta si basa sull’architettura TNGA di Toyota). Il che le da subito due qualità importanti: una buona rigidità e un centro di gravità basso, caratteristiche che si traducono in una buona dose di agilità e in buone sensazioni al volante.
Compatta, versatile, volendo con la trazione integrale, vuole essere anche dinamica. Tutto ciò con eleganza, comfort e alta qualità.
Siamo venuti a Barcellona a metterla alla prova e a interrogarla proprio su questi temi.
DIMENSIONI E LOOK
Prima di tutto le dimensioni: la Lexus UXmisura 4.495 mm in lunghezza, 1.840 mm in larghezza e 1.540 mm in altezza, con una distanza tra gli assi di 2.640 mm. Non generosissimo il portabagagli che offre 320 litri di spazio, che scendono a 284 nella versione 4WD.
Esteticamente il design della nuova UX è dettato dal nuovo linguaggio stilistico Lexus, con l’ormai familiare, gigantesca, griglia a clessidra, con una nuova trama e i fari sottili e taglienti.
I passaruota anteriori e posteriori sono ben in evidenza, con linee studiate appositamente per convogliare i flussi d’aria e ridurre le turbolenze. Stesso discorso per i gruppi ottici posteriori composti, da un estremo all’altro, da 120 luci a LED che attraversano orizzontalmente tutta la coda della UX simulando una sorta di spoiler.
I cerchi sono da 17 pollici, di serie, sugli allestimenti inferiori, da 18 per le top di gamma F-Sport e Luxury. I clienti potranno scegliere tra una gamma di 13 tinte per la carrozzeria, due delle quali create appositamente per la nuova Lexus UX F-Sport: Bianco F-Sport e Blu Zaffiro.
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L'ABITACOLO DELLA LEXUS UX: TANTA TECNOLOGIA E COMFORT
Dentro è decisamente dove la nuova Lexus UX sorprende di più. La Casa giapponese ha disegnato un abitacolo Premium con materiali di alta qualità e rifiniture precise e curate al dettaglio. Appena ci si siede a bordo si nota subito l’impegno dei giapponesi per raggiungere l’altezza qualitativa della concorrenza tedesca, ma differenziandosi.
L’ambiente è ispirato a quello della coupé sportiva LC e tutto è orientato al guidatore, la cui seduta è abbastanza bassa per trattarsi di un SUV e la posizione di guida è buona. Unico difetto, che riguarda i più alti: c’è poco spazio tra il volante e le ginocchia, il che si nota nelle curve quando si incrociano le mani.
Bello il tunnel centrale, pulito ed ergonomico, mentre la tappezzeria è ispirata al ‘sashiko’, una tecnica tradizionale di cucitura giapponese, impiegata anche per le uniformi delle arti marziali come il judo e il kendo. Pura influenza giapponese, insomma.
Con gli allestimenti Business, Executive e Luxury si può scegliere tra cinque colori per gli interni: Cobalto, Nero, Bianco cenere, Terra e Cammello. Oltre al nero, poi, l’allestimento F-Sport offre anche gli esclusivi colori Rosso Corallo e Bianco F.
A bordo della Lexus UX la tecnologia non manca. Al centro della plancia è posizionato un grande schermo da 7 pollici per le versioni più modeste, da 8 per gli allestimenti superiori. Le funzioni del sistema di infotainment si controllano tramite il classico (e non comodissimo) touchpad, posizionato sul tunnel centrale, la cui precisione a volte non è delle migliori e delle più comode. Bisogna prenderci un po’ la mano.
RICCA DOTAZIONE DI SERIE E SICUREZZA GARANTITA SU TUTTE LE VERSIONI
Le versioni top di gamma della Lexus UX, come quella in prova, sfoderano una dotazione di serie completa con tanto di dock station per ricaricare lo smartphone, sedili riscaldabili e ventilati, Head Up Display, cruise control attivo, impianto stereo premium Mark Levinson con 13 altoparlanti, amplificatore ad otto canali da 668 W, sistema Quantum Logic e tecnologia ClariFi per un effetto “concerto” a bordo. Ci si sente veramente coccolati.
E poi tutti gli allestimenti sono dotati di serie del pacchetto Lexus Safety Sistem+ con all-speed dynamic radar Cruise Control, Pre-Crash con funzione di rilevamento pedoni, lane tracing assist con lane departure alert e steering assist, road sign assist, adaptive high-beam System e fari dotati di tecnologia intelligent high-beam.
BARICENTRO BASSO E TELAIO DINAMICO
Come già accennato, la nuova Lexus UXgode dei vantaggi della nuova piattaforma GA-C. L’uso dell’acciaio ad alta resistenza e di saldature laser dotano di un’elevata rigidità la struttura di questa crossover. E al volante si nota.
La UX ha un centro di gravità basso e questo si percepisce appena ci si siede al posto guida. Per quanto riguarda la sospensione ci sono delle novità: quella montata sulla F-Sport è adattiva e si chiama AVS (Adaptive Variable Suspension).
Chi ha buona memoria ricorderà che si tratta dello schema inaugurato dalla sportiva LC Coupé. Questo sistema è in grado di regolare gli ammortizzatori su 650 diversi livelli, adattandoli in base ai segnali inviati dallo sterzo e dai sensori G lineari.
Inoltre il guidatore può impostare la guida su tre diversi setup: Normal, Eco e Sport (Sulla F-Sport c’è anche Sport+). Il tutto si riflette in un buon feeling di guida, con uno sterzo preciso, rollio quasi nullo e una buona aderenza.
C’è da dire che l’allestimento F-Sport offre un assetto notevolmente più “d’attacco”, con sospensioni più rigide, sterzo più consistente e un sound (amplificato) da vera sportiva.
IN EUROPA C'È SOLO LA LEXUS UX 250h
In Europa sotto al cofano della nuova Lexus UX 250h troveremo esclusivamente il nuovo sistema ibrido (full) di ultima generazione. Con una potenza complessiva di 184 CV vanta un’ottima efficienza.
Combina il nuovo motore quattro cilindri da 2 litri e 152 CV a ciclo Atkinson, che dichiara un’efficienza termica del 41%, con un motore elettrico alimentato da una batteria al nichel-metallo idruro da 1,2 kWh (posizionata sotto i sedili posteriori). La trasmissione è affidata al solito e-Cvt a variazione continua.
GUIDA COMFORT CON IL FULL HYBRID
I cavalli a disposizione li dimostra tutti, con un’accelerazione brillante, coadiuvata dal sostegno del motore elettrico che garantisce coppia fin dai bassi regimi. Ciò che si apprezza di più al volante è l’alto grado di comfort di guida. È un powertrain dall’elevata potenzialità, abbinato a una trasmissione che predilige però la guida rilassata e calma. I soliti pro e contro del noto e-cvt che già conosciamo. Va capito e assecondato, non maltrattato. Tradotto: meglio essere dolci con il gas per non far andare su di giri il quattro cilindri. Bene i consumi. La 2WD che abbiamo provato dichiara sulla carta tra i5,3 e i 5,8l/100 km (ciclo WLTP). Il nostro computer di bordo a fine test drive segnava 7l/100 km reali.
ANCHE CON LA TRAZIONE INTEGRALE
La nuova Lexus UX viene proposta anche con la trazione integrale, che costa 2mila euro in più. Il sistema in questo caso si chiama E-Four e adotta un ulteriore motore elettrico montato sul differenziale posteriore. La ripartizione della coppia tra l’asse anteriore e posteriore viene ottimizzata automaticamente in fase di accelerazione, in curva, oppure in caso di guida sul bagnato fornendo maggiore trazione dietro.
I PREZZI DELLA LEXUS UX
Le prime consegne della Lexus UXinizieranno a marzo, con due weekend porte aperte il 9-10 e 16-17 marzo. Viene proposta con 5 allestimenti e prezzi che oscillano tra i 37.900 euro delle entry level Executive e Business fino ai 47.900 euro della top di gamma Luxury.
Con l’Hybrid Bonus, però, (ritiro usato, permuta o rottamazione) si risparmiano fino a 4mila euro su ogni allestimento.