In Usa per Toyota e Honda ripresa post-sisma in IV trimestreROMA - I concessionari Toyota e Honda dovranno aspettare almeno fino al quarto trimestre perche' le scorte tornino alla normalita' dopo il sisma dello scorso 11 marzo. Secondo Automotive News, fino ad allora si assistera' a prezzi stabili, incentivi modesti e ad una silenziosa scalata dei gruppi giapponesi da parte delle case americane. Nei quattro mesi dopo il terremoto, le vendite in Nord America di Toyota, Honda e Subaru sono calate di 196.509 unita', con una perdita di sei punti sulle quote di mercato. Nello stesso periodo, Hyndai-Kia ha conquistato 1,9 punti, Chrysler 1,4 punti e General Motors un punto.
La ripresa e' stata indebolita dagli alti prezzi dei carburanti e dall'incertezza dello scenario economico globale, ma dopo il terremoto e' stata l'offerta il fattore discriminante tra vincitori e vinti sul mercato americano. Con le scorte adeguate la maggior parte dei produttori e' cresciuto. Nissan, per esempio, ha visto le scorte crescere dell'1% e le vendite aumentare del 3%. Toyota, Honda e Subaru invece, precisa Automotive News, hanno dovuto tagliare la produzione per mancanza dei componenti importati dal Giappone per 468.962 unita' tra marzo e agosto secondo, di conseguenza le loro scorte sono crollate del 60% nello stesso periodo fino a 271.400 unita'. Un concessionario multimarca ha detto che Toyota e Honda hanno rivelato in privato ai propri dealer che le scorte miglioreranno considerevolmente verso meta' ottobre, ''ma non possono aspettare novembre per gli incentivi - ha aggiunto - devono lavorare duro per recuperare le quote di mercato perse''.
Il portavoce della Toyota Motor Sales, Mike Michels, ha dichiarato che anche con il ritorno alla piena produzione in Giappone e con gli impianti nordamericani che lavorano al 110%, le scorte non potranno tornare al livello precedente il terremoto fino al primo trimestre 2012. Finora sono calate del 48% in quattro mesi. Mentre il portavoce della Honda, Ed Miller, ha detto che gli stabilimenti sono tornati alla piena produzione il primo agosto per tutti i modelli eccetto la Civic, e che ritiene che la domanda crescera' insieme alle scorte, che da marzo ad agosto sono calate del 64%.
La ripresa e' stata indebolita dagli alti prezzi dei carburanti e dall'incertezza dello scenario economico globale, ma dopo il terremoto e' stata l'offerta il fattore discriminante tra vincitori e vinti sul mercato americano. Con le scorte adeguate la maggior parte dei produttori e' cresciuto. Nissan, per esempio, ha visto le scorte crescere dell'1% e le vendite aumentare del 3%. Toyota, Honda e Subaru invece, precisa Automotive News, hanno dovuto tagliare la produzione per mancanza dei componenti importati dal Giappone per 468.962 unita' tra marzo e agosto secondo, di conseguenza le loro scorte sono crollate del 60% nello stesso periodo fino a 271.400 unita'. Un concessionario multimarca ha detto che Toyota e Honda hanno rivelato in privato ai propri dealer che le scorte miglioreranno considerevolmente verso meta' ottobre, ''ma non possono aspettare novembre per gli incentivi - ha aggiunto - devono lavorare duro per recuperare le quote di mercato perse''.
Il portavoce della Toyota Motor Sales, Mike Michels, ha dichiarato che anche con il ritorno alla piena produzione in Giappone e con gli impianti nordamericani che lavorano al 110%, le scorte non potranno tornare al livello precedente il terremoto fino al primo trimestre 2012. Finora sono calate del 48% in quattro mesi. Mentre il portavoce della Honda, Ed Miller, ha detto che gli stabilimenti sono tornati alla piena produzione il primo agosto per tutti i modelli eccetto la Civic, e che ritiene che la domanda crescera' insieme alle scorte, che da marzo ad agosto sono calate del 64%.
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