La Toyota ha annunciato oggi la sospensione della sua produzione in cinque fabbriche europee per otto giorni, tra fine aprile e inizio maggio, a causa della mancanza di componenti provenienti dal Giappone dopo il sisma/tsunami dell'11 marzo scorso. Il colosso nipponico dell'auto ha spiegato in un comunicato che "la produzione sarà fermata per diversi giorni alla fine di aprile e all'inizio di maggio, poi riprenderà a ritmo ridotto per tutto maggio, per una migliore gestione delle forniture di componenti disponibili in seguito al terremoto dell'11 marzo nell'est del Giappone. Nei Paesi in cui sara' possibile - precisa la casa nipponica - l'interruzione e' stata pianificata per coincidere con i periodi di vacanza previsti a breve". Le fabbriche interessate sono quelle di assemblaggio di vetture di Onnaing (Francia), Burnaston (Gran Bretagna) e Adapazari (Turchia), e le fabbriche di produzione di motori di Jelcz-Laskowice (Polonia) e Deeside (Gran Bretagna). Le attività si fermeranno il 21 e 22 aprile, dal 25 al 29 aprile e il 2 maggio. Alcuni di questi impianti avevano comunque in programma festività pubbliche o aziendali già pianificate: Burnaston il 22, 25, 29 aprile e il 2 maggio; Onnaing il 25 aprile e Jelcz-Laskowice il 25 aprile e il 2 e 3 maggio.
Nella nota si precisa che ''il programma esatto di riduzione dell'attività lavorativa per il mese di maggio verrà definito da ciascun impianto in base alla legislazione locale riguardante l'attività lavorativa e, laddove richiesto, in base agli accordi stipulati con i rappresentanti dei dipendenti''. La decisione si è resa necessaria in seguito alla previsione di una possibile riduzione nella fornitura di componenti. "Nonostante la maggior parte dei componenti dei nostri veicoli arrivi da fornitori europei, Toyota - precisa il presidente e Ceo di Toyota Motor Europe Didier Leroy - sta riscontrando alcune difficoltà nella catena di fornitura interna a causa della situazione giapponese.
Attraverso questa variazione della produzione europea ci stiamo adattando alla situazione attuale, senza però interrompere le consegne dei veicoli ai nostri clienti''.
Leroy aggiunge che non è stata ancora presa alcuna decisione relativa alla produzione del mese di giugno e Toyota proseguirà nella valutazione della catena di fornitura, analizzando costantemente la situazione. "Al momento - precisa - abbiamo un doppio obiettivo: supportare la ripresa del Giappone e tornare il prima possibile alla normalità nel mercato europeo, per soddisfare le richieste che oggi appaiono di gran lunga migliori rispetto alla crisi finanziaria del 2008, anche grazie alla nostra eccellente offerta di prodotti".
Negli impianti europei che sospenderanno la produzione si producono Avensis, Auris e Auris HSD a Burnaston (con circa 2.500 addetti), la Yaris a Onnaing (circa 3.100), la Verso e la Auris ad Adapazari. Nelle due fabbriche di motori gli addetti sono circa 400 a Deeside e circa 700 a Jelcz-Laskowice.
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